Olimpia si riscatta ma ad andare in finale è Cantù

vs

Risultati

Squadra1234T
Olimpia Milano2327222193
Pallacanestro Cantù181782770

Sul parquet di Assago, casa di Olimpia Milano, arriva Pallacanestro Cantù per il ritorno della semifinale playoff Gold. I canturini sono forti di un +29 maturato all’andata con una prestazione eccezionale di fronte a un’Olimpia brutta copia di quella ammirata fino ai quarti di finale. Cantù è squadra che gioca bene e ha ottimi interpreti. Milano fin dal riscaldamento fa vedere le facce di chi non ci sta e farà di tutto per recuperare, anche se la montagna sembra impossibile da scalare.

Primo quarto

Cantù in quintetto tipo con Molteni, Redaelli, Zimonjic, Pavese e Bandirali. Olimpia risponde con Vogogna, Compaoré, Chauveau, Tornese e Pillepich. Prima fase in cui le difese attente nei rientri e gli aiuti puntuali nelle penetrazioni costringono gli attacchi a faticare. Bogdan Zimonjic si conferma giocatore di livello, sono tutti suoi i primi 7 punti degli ospiti. Dall’altra parte sono invece i canestri di Vogogna e i movimenti di Pillepich a dare continuità all’attacco milanese. Cantù si porta sul 16-11 dopo alcuni tagli back door non seguiti dalla difesa di casa. Milano serra i ranghi, si riavvicina e supera Cantù, soprattutto grazie alle iniziative di Forini, chiudendo il quarto sul 23-18. Si capisce fin da subito che il copione della partita sarà ben diverso dall’andata.

Secondo quarto

L’inarrestabile Zimonjic continua a inanellare canestri e Cantù vola sul 23-25. La montagna da scalare per Olimpia è ancora più ripida, ora sono 31 i punti da recuperare. Ma i ragazzi di Cardelli non si perdono d’animo. Il tiro da fuori di Cantù non funziona come all’andata e dunque le canotte blu devono agire più da sotto, dove però la difesa di Milano si chiude bene e riparte con intensità. Azione dopo azione (soprattutto con le seconde occasioni create dai rimbalzi catturati da Tornese e Pillepich) Milano costruisce il suo vantaggio, che sale a +6 a metà quarto. I TO di Saibene non sembrano portare giovamento a Cantù che non segna più con regolarità. Milano arriva sempre prima sulle seconde palle e incrementa il vantaggio a +11 a 1’ dalla pausa, per arrivare a +15 (50-35) alla fine del quarto, con un canestro di Finazzer Flory creato dal nulla. I tifosi di casa cominciano a credere davvero che l’impresa sia possibile. Vogogna da una parte (13 punti) e il solito Zimonjic dall’altra (14) sono i leading scorers.

Terzo quarto

Ripresa del gioco con le due formazioni che litigano col canestro fino a che un irreale Sguazzin decide di prendere in mano il match e in 1’24” firma i 7 punti e l’assist (slam dunk di Pillepich) che portano Milano sul +24. Cantù appare frastornata. Coach Saibene varia continuamente i quintetti ma senza risultati. Olimpia continua così a macinare gioco e il suo vantaggio alla fine del quarto si incrementa a +29, pareggiando perfettamente lo svantaggio dell’andata. Terzo quarto da 22-8 per milanesi. Pubblico di casa in visibilio. La vetta della montagna è in vista.

Quarto quarto

Cantù inizia male con tiri forzati e fuori ritmo e allora Olimpia ne approfitta per salire anche fino al +31. Le due squadre ora però appaiono molto stanche e Olimpia sembra pagare lo sforzo del terzo quarto. Cantù ne approfitta per riavvicinarsi, un lucido Molteni realizza due bombe da fuori, Bandirali si batte sotto i tabelloni come un leone e guadagna tiri liberi. Zimonjic, sparito nel terzo quarto, riprende in mano lo spartito e suona la carica con 5 punti di fila. Cantù ora a -19 respira. Olimpia non ne ha più. Ultimi guizzi per Forini con due bombe da tre e il sigillo finale di Sguazzin (chi se non lui?) chiudono l’incontro sul 93-70. Differenza canestri che rimane a favore degli ospiti (+6).

Conclusioni

Non è stata una serata per cuori deboli ad Assago. Olimpia era attesa al riscatto dopo la scialba partita dell’andata e la prestazione c’è stata tutta. Ogni giocatore di coach Cardelli ha dato un fondamentale contributo per tentare l’impresa di ribaltare il pesante passivo subito all’andata. Come al solito, è stato il gioco collettivo (marchio di fabbrica Olimpia) la chiave di volta con cui Milano ha costruito il suo vantaggio punto a punto, consentendo a molteplici interpreti principali di prendersi a turno il palcoscenico: Tornese e Pillepich sotto canestro, gli attimi di onnipotenza di Sguazzin, i tiri da fuori di Forini e Vogogna, l’energia di Trezzi e Chauveau…Milano ha confezionato un terzo quarto fenomenale (22-8) e ha raggiunto il +31 nel quarto conclusivo, ma ha poi pagato lo sforzo e nel finale Cantù ne ha approfittato con lucidità per piazzare i canestri decisivi.

Cantù, dopo un primo quarto alla pari, non ha più trovato il bandolo della matassa. Ha giocato spesso col doppio piccolo (Redaelli-Molteni), soluzione che all’andata ha pagato quando il tiro da fuori funzionava come un orologio. Calate drasticamente le percentuali di tiro, i più alti e strutturati esterni di Milano hanno preso il sopravvento. Sotto le plance Bandirali e Pavese non hanno più potuto fare il bello e cattivo tempo perché limitati da Pillepich (finché ha potuto, limitato dai crampi da metà del terzo quarto) e Tornese (infortunato all’andata). Cantù ha però avuto il merito di trovare lucidità nei momenti topici conclusivi, con i canestri dalla lunga di un monumentale Molteni (10 punti alla fine) e soprattutto di Zimonjic (24 punti). Complimenti dunque a Cantù che vola in finale per il 1º posto di questi playoff Gold. Le due compagini avranno ancora la possibilità di incontrarsi nelle successive fasi del campionato e siamo sicuri che, comunque vada, ci sarà da divertirsi.