Category: Marco Nicolodi

Olimpia si riscatta ma ad andare in finale è Cantù

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Risultati

Squadra1234T
Olimpia Milano2327222193
Pallacanestro Cantù181782770

Sul parquet di Assago, casa di Olimpia Milano, arriva Pallacanestro Cantù per il ritorno della semifinale playoff Gold. I canturini sono forti di un +29 maturato all’andata con una prestazione eccezionale di fronte a un’Olimpia brutta copia di quella ammirata fino ai quarti di finale. Cantù è squadra che gioca bene e ha ottimi interpreti. Milano fin dal riscaldamento fa vedere le facce di chi non ci sta e farà di tutto per recuperare, anche se la montagna sembra impossibile da scalare.

Primo quarto

Cantù in quintetto tipo con Molteni, Redaelli, Zimonjic, Pavese e Bandirali. Olimpia risponde con Vogogna, Compaoré, Chauveau, Tornese e Pillepich. Prima fase in cui le difese attente nei rientri e gli aiuti puntuali nelle penetrazioni costringono gli attacchi a faticare. Bogdan Zimonjic si conferma giocatore di livello, sono tutti suoi i primi 7 punti degli ospiti. Dall’altra parte sono invece i canestri di Vogogna e i movimenti di Pillepich a dare continuità all’attacco milanese. Cantù si porta sul 16-11 dopo alcuni tagli back door non seguiti dalla difesa di casa. Milano serra i ranghi, si riavvicina e supera Cantù, soprattutto grazie alle iniziative di Forini, chiudendo il quarto sul 23-18. Si capisce fin da subito che il copione della partita sarà ben diverso dall’andata.

Secondo quarto

L’inarrestabile Zimonjic continua a inanellare canestri e Cantù vola sul 23-25. La montagna da scalare per Olimpia è ancora più ripida, ora sono 31 i punti da recuperare. Ma i ragazzi di Cardelli non si perdono d’animo. Il tiro da fuori di Cantù non funziona come all’andata e dunque le canotte blu devono agire più da sotto, dove però la difesa di Milano si chiude bene e riparte con intensità. Azione dopo azione (soprattutto con le seconde occasioni create dai rimbalzi catturati da Tornese e Pillepich) Milano costruisce il suo vantaggio, che sale a +6 a metà quarto. I TO di Saibene non sembrano portare giovamento a Cantù che non segna più con regolarità. Milano arriva sempre prima sulle seconde palle e incrementa il vantaggio a +11 a 1’ dalla pausa, per arrivare a +15 (50-35) alla fine del quarto, con un canestro di Finazzer Flory creato dal nulla. I tifosi di casa cominciano a credere davvero che l’impresa sia possibile. Vogogna da una parte (13 punti) e il solito Zimonjic dall’altra (14) sono i leading scorers.

Terzo quarto

Ripresa del gioco con le due formazioni che litigano col canestro fino a che un irreale Sguazzin decide di prendere in mano il match e in 1’24” firma i 7 punti e l’assist (slam dunk di Pillepich) che portano Milano sul +24. Cantù appare frastornata. Coach Saibene varia continuamente i quintetti ma senza risultati. Olimpia continua così a macinare gioco e il suo vantaggio alla fine del quarto si incrementa a +29, pareggiando perfettamente lo svantaggio dell’andata. Terzo quarto da 22-8 per milanesi. Pubblico di casa in visibilio. La vetta della montagna è in vista.

Quarto quarto

Cantù inizia male con tiri forzati e fuori ritmo e allora Olimpia ne approfitta per salire anche fino al +31. Le due squadre ora però appaiono molto stanche e Olimpia sembra pagare lo sforzo del terzo quarto. Cantù ne approfitta per riavvicinarsi, un lucido Molteni realizza due bombe da fuori, Bandirali si batte sotto i tabelloni come un leone e guadagna tiri liberi. Zimonjic, sparito nel terzo quarto, riprende in mano lo spartito e suona la carica con 5 punti di fila. Cantù ora a -19 respira. Olimpia non ne ha più. Ultimi guizzi per Forini con due bombe da tre e il sigillo finale di Sguazzin (chi se non lui?) chiudono l’incontro sul 93-70. Differenza canestri che rimane a favore degli ospiti (+6).

Conclusioni

Non è stata una serata per cuori deboli ad Assago. Olimpia era attesa al riscatto dopo la scialba partita dell’andata e la prestazione c’è stata tutta. Ogni giocatore di coach Cardelli ha dato un fondamentale contributo per tentare l’impresa di ribaltare il pesante passivo subito all’andata. Come al solito, è stato il gioco collettivo (marchio di fabbrica Olimpia) la chiave di volta con cui Milano ha costruito il suo vantaggio punto a punto, consentendo a molteplici interpreti principali di prendersi a turno il palcoscenico: Tornese e Pillepich sotto canestro, gli attimi di onnipotenza di Sguazzin, i tiri da fuori di Forini e Vogogna, l’energia di Trezzi e Chauveau…Milano ha confezionato un terzo quarto fenomenale (22-8) e ha raggiunto il +31 nel quarto conclusivo, ma ha poi pagato lo sforzo e nel finale Cantù ne ha approfittato con lucidità per piazzare i canestri decisivi.

Cantù, dopo un primo quarto alla pari, non ha più trovato il bandolo della matassa. Ha giocato spesso col doppio piccolo (Redaelli-Molteni), soluzione che all’andata ha pagato quando il tiro da fuori funzionava come un orologio. Calate drasticamente le percentuali di tiro, i più alti e strutturati esterni di Milano hanno preso il sopravvento. Sotto le plance Bandirali e Pavese non hanno più potuto fare il bello e cattivo tempo perché limitati da Pillepich (finché ha potuto, limitato dai crampi da metà del terzo quarto) e Tornese (infortunato all’andata). Cantù ha però avuto il merito di trovare lucidità nei momenti topici conclusivi, con i canestri dalla lunga di un monumentale Molteni (10 punti alla fine) e soprattutto di Zimonjic (24 punti). Complimenti dunque a Cantù che vola in finale per il 1º posto di questi playoff Gold. Le due compagini avranno ancora la possibilità di incontrarsi nelle successive fasi del campionato e siamo sicuri che, comunque vada, ci sarà da divertirsi.

Cantù annulla Olimpia e prenota la finale

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Squadra1234T
Pallacanestro Cantù2224232190
Olimpia Milano1121171261

Big match al Palafamila di Seveso per la semifinale d’andata dei playoff Gold U17 eccellenza, con la due favorite alla vittoria del titolo regionale pronte a darsi battaglia. Padroni di casa desiderosi di cancellare la doppia sconfitta patita nel girone di qualificazione, Olimpia fresca reduce (in assetto U16) da una eccellente prova al torneo di István (Ungheria), dove ha battuto Bayern Monaco, Orange 1 Bassano e la nazionale Lettone, perdendo solo con Joventut Badalona.

Primo quarto

Cantù parte fortissima. In attacco Zimonjic è imprendibile (suoi i primi 8 punti di Cantù), mentre in difesa funzionano molto bene gli aiuti e le rotazioni sulle penetrazioni che costringono gli ospiti a numerose palle perse. Olimpia allora ci prova da fuori, ma è notte fonda (sarà 0/6 da tre alla fine del primo quarto). Inoltre, dopo un 0/4 iniziale dalla lunga distanza, Cantù comincia a macinare anche dall’arco (5/12 alla fine del primo quarto) e mette a frutto in attacco la sua maggiore fisicità sotto canestro, garantendo un discreto numero di seconde occasioni. Nemmeno il marchio di fabbrica di questa Olimpia, l’attacco in transizione, funziona stasera, perché la difesa di Cantù è sempre puntuale nei rientri. Il quarto si conclude così sul 22-11.

Secondo quarto

Olimpia continua a essere disordinata con spaziature non corrette in attacco, mentre in difesa manca l’intensità ai ragazzi di Cardelli per stare al passo con una Cantù che è pressoché perfetta in ogni fondamentale. Alcune sporadiche iniziative di Olimpia (Chauveau, Dozio, Trezzi) non cambiano l’inerzia della partita che rimane saldamente in mano ai ragazzi di Saibene. Sul -17 (30-13) coach Cardelli chiama TO e sprona in maniera decisa i suoi ragazzi (ne sanno qualcosa le mura del palazzetto). Nemmeno questo serve però a scuotere Olimpia dal suo torpore, Cantù continua nel suo show da fuori (6/10 da tre in questo secondo quarto, 2/7 per Milano) e mantiene un vantaggio importante di +14 alla pausa lunga (46-32).

Terzo quarto

Chi si aspettava la remuntada di Olimpia è rimasto deluso. La fiammata iniziale di Chauveau che riporta Olimpia a -10 è un fuoco di paglia perché i successivi quattro attacchi di Milano vanno a vuoto, puntualmente puniti con i canestri di Ventura e Molteni. Malano si iscrive alla gara del tiro da fuori con due triple, mentre Bandirali e Pavesi agguantano tutto quello che arriva sotto i due canestri. Olimpia non trova alcuna contromisura per limitare i lunghi canturini e continua a incrementare il numero delle palle perse. Con le due triple in successione di Redaelli il vantaggio di Cantù si dilata fino al +20 alla fine del quarto (69-49).

Quarto quarto

Rimane netta la differenza in termini di intensità messa sul parquet dalle due compagini. Anche quando i giocatori di Milano appaiono chiaramente in vantaggio sulle palle vaganti, alla fine è sempre Cantù a uscirne vincitrice. Stesso copione sui rimbalzi. Bandirali, fino ad allora fermo a 4 punti, sale in cattedra anche in attacco e realizza 7 punti nel quarto. Olimpia si demoralizza sempre più e a Cantù basta mettere il pilota automatico per controllare l’andamento del match e incrementare ulteriormente il vantaggio finale a +29.

Conclusioni

Meritatissima vittoria di Cantù che mette sul campo intensità, concentrazione e percentuali irreali nel tiro da tre (11/22 a metà gara, alla fine saranno 42 i punti realizzati dall’arco dei 6,25m). Sotto i tabelloni i due lunghi dettano legge, le rotazioni in difesa sono puntuali e le responsabilità in attacco condivise (4 i giocatori in doppia cifra, Malano, Gualdi, Zimonjic, Bandirali). Saibene fa ruotare sapientemente gli atleti a sua disposizione in modo da garantire sempre forze fresche sul parquet. Una vittoria davvero di squadra insomma. Dall’altra parte, un’Olimpia troppo brutta per essere vera. Un po’ per merito degli avversari e un po’ per demeriti propri, la squadra di Cardelli non è mai riuscita a esprimere il gioco collettivo mostrato fino a ieri. Una circolazione della palla spesso lenta e spaziature non corrette hanno condotto a numerose palle perse e tiri forzati. Sotto i tabelloni non c’è stata storia (Tornese assente per infortunio) e quando si è tentata la strada del tiro da fuori le percentuali sono state infauste. Un crollo così verticale non era certo atteso ma evidentemente (al netto degli indubbi meriti degli avversari) anche la faticosa trasferta in Ungheria ha esatto il suo dazio in termini di energie psicofisiche. Cantù mette così una serissima ipoteca sul passaggio alla finale. Ritorno ad Assago domenica 9 febbraio alle 18.00.

Olimpia non lascia scampo a Conforama Varese

vs

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Squadra1234T
Olimpia Milano32252431112
Varese Academy Pallacanestro810141244

Allo Sport Village di Assago si disputa il match di ritorno dei quarti playoff Gold Eccellenza U17 tra l’Olimpia Milano e Conforama Varese Academy. All’andata finì 98-78 per Olimpia, ma Varese arriva a Milano con l’idea di dare del filo da torcere ai più quotati milanesi.

Primo quarto

Contrariamente agli auspici di Varese, la partita si incanala fin da subito a favore della squadra di casa. Gli spettatori non fanno nemmeno in tempo a togliersi i cappotti che Olimpia piazza un parziale di 9-0 in 1’39”, interrotto soltanto dal TO chiesto da coach Gergati. Dopo il minuto ci si aspetta la reazione di Volpe e compagni, ma la musica non cambia e Olimpia vola sul 17-1 (il primo punto segnato da Varese arriva con un tiro libero di Ewanke dopo 3’40” dall’inizio). Una feroce determinazione della difesa casalinga consente il recupero di diverse palle e i lenti rientri della difesa varesina permettono a Olimpia di concretizzare in transizione (con Compaoré protagonista). Le scarpette rosse non disdegnano di colpire anche dalla lunga e dalla media (con Forini in evidenza) e continuano a difendere in maniera spietata, consentendo ai varesini soltanto tiri forzati. Ewanke non riesce a ingranare, ingabbiato prima da Tornese, poi da Pillepich e Sguazzin (tutti e tre in modalità Vinavil), e realizza soltanto qualche sporadico tiro libero. Il cambio del play degli ospiti (Maglietti per Volpe) non sortisce gli effetti sperati e la circolazione della palla rimane viscosa. Primo quarto traumatico per Varese, che va alla pausa sotto 32 a 8.

Secondo quarto

Coach Gergati rimanda sul parquet Volpe ma anche questo cambio in regia non sposta gli equilibri. La differenza tra le due squadre rimane ampia, l’Ewanke ammirato a Varese prende poche iniziative e gli esterni non riescono a ritrovare la precisione al tiro mostrata nella gara dell’andata. Dall’altra parte, Coach Cardelli alterna tutti i dodici atleti a sua disposizione per mantenere alta l’intensità. In attacco sale in cattedra Dozio, ennesima risorsa off the bench, che in 5’ segna 12 punti. Lo strappo si allarga, Ewanke litiga anche con i tiri liberi e alla fine del quarto il vantaggio sale a +39 (57-18).

Terzo Quarto

Quarto a due facce con Varese che rientra in campo per provare se non altro a contenere il passivo. Buone alcune iniziative di Volpe sia in fase realizzativa sia in qualità di assistman, ma Olimpia risponde colpo su colpo e lo svantaggio resta pressoché immutato. Così Varese va piano a piano spegnendosi. Se prima del match recuperare 20 punti in casa dell’Olimpia poteva sembrare un’impresa difficile ma non impossibile, ora Varese appare sfiduciata e sembra abbandonare ogni residua speranza. La panchina lunga dell’EA7 logora le ultime resistenze varesine, il vantaggio dei padroni di casa si dilata ancora e nelle rotazioni di coach Cardelli si mettono in luce anche Lasalandra e Sguazzin in formato all around. Il quarto si chiude sull’81-32.

Quarto Quarto

Nell’ultimo quarto non accade più nulla di significativo. I due coach danno fondo alle rotazioni e Olimpia chiude sul 112-44, con Forini che ne approfitta per rimpinguare il suo bottino (saranno 20 i punti per lui alla fine).

Conclusioni

Olimpia ha messo in mostra le sue note qualità. La difesa ad altissima intensità in primis – che ha reso possibile le numerose transizioni in attacco -, la qualità tecnica e fisica in ogni reparto, la profondità del roster, la mentalità. Ogni fase della partita e ogni situazione di gioco trova a turno un suo “leader situazionale”, perché la forza di Olimpia è proprio nel collettivo, dove ognuno gioca per la squadra senza smania di primeggiare. Vanno comunque segnalate le prestazioni di Pillepich in difesa, preciso nella marcatura su Ewanke, e di Forini in attacco (20 punti in una squadra che fa del bilanciamento nella distribuzione del tiro un mantra).

Varese, d’altra parte, non è riuscita a ripetere la buona prestazione dell’andata. Sovrastata fin da subito in termini di intensità (ricordiamo nella fase inziale più di un contropiede di Olimpia chiuso con facilità), ha incassato un pesante parziale negativo che ha indirizzato fin da subito la gara (in questa chiave, a modesto avviso di chi scrive, è indicativo anche che il primo fallo compiuto dalla difesa varesina sia arrivato solo dopo 6’43” dall’inizio del match). Il faro di Varese, Ewanke, non è sembrato al meglio della forma e spesso fuori dal gioco, mentre Capitan Volpe, nonostante il prodigarsi, non è riuscito a dare la scossa ai suoi e coach Gergati non è riuscito a trovare le risposte che si attendeva dalle altre risorse a disposizione. Olimpia passa dunque in semifinale dove troverà ad attenderla Pallacanestro Cantù.

Olimpia impone la legge del collettivo ad Arcisate

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Squadra1234T
Varese Academy Pallacanestro2417201778
Olimpia Milano2623272298

Al Palazzetto dello sport di Arcisate sfida di andata dei quarti playoff Gold tra Conforama Varese Academy ed Olimpia Milano. Padroni di casa che arrivano ai playoff grazie a una buona pallacanestro giocata nella fase di qualificazione e che vantano tra le loro fila lo spauracchio Ewanke, giocatore da 31,4 punti di media prima di questa partita. Olimpia (imbattuta nel girone di qualificazione) che si presenta come testa di serie numero uno e che vanta un roster profondo che consente diverse soluzioni a coach Cardelli.

Primo quarto

Partita che inizia a un ritmo molto sostenuto, con Olimpia che dopo una bomba da tre di Vogogna e alcune transizioni si porta subito sul 9-1, con coach Gergati costretto a chiamare il primo time out a 2’02” dall’inizio. Un tiro dall’arco di Aletti sembra segnare l’inizio della riscossa di Varese ma l’attacco di Olimpia concretizza ancora alcuni giochi in contropiede e la difesa rientra velocemente impedendo i tentativi di transizione avversari. Olimpia mostra un attacco multiforme con soluzioni da fuori e sotto canestro, mentre per Varese Ewanke risulta per il momento limitato in fase realizzativa dall’attenta guardia di Tornese. La stella di casa, forse l’unico atleta in grado di contrastare la maggiore prestanza fisica degli ospiti, si mette allora a operare da centro boa, attirando su di sé i raddoppi e scaricando fuori per i precisi tiri degli esterni (Volpe, Aletti, Pavesi), che consentono a Conforama di rimanere in scia, ridurre lo svantaggio e chiudere il primo quarto a un solo possesso di distanza (24-26).

Secondo quarto

L’avvicinamento ringalluzzisce i padroni di casa e Arduini – pronti via – segna subito la bomba del sorpasso. Coach Cardelli chiede più pressione in difesa, Olimpia si scuote e aumenta i giri anche in attacco mettendo in mostra Chaveau con le sue penetrazioni e Nicolodi con canestri di pregevole fattura che firmano un mini-parziale di 7-0. Per i padroni di casa sale allora finalmente in cattedra in attacco Ewanke, talento poliedrico dotato di un fisico notevole, capace di giocare da sotto come di realizzare dalla lunga distanza (alla sirena della pausa lunga saranno 14 i punti per lui). Varese non riesce però a ricucire il distacco e così il quarto finisce con Milano ancora avanti di 8 (41-49).

Terzo quarto

Ci si aspetta che alla lunga le maggiori rotazioni consentite dalla profondità del roster meneghino portino i loro frutti. E questo è proprio quello che avviene all’uscita degli spogliatoi, quando i giocatori ospiti, più freschi e dotati di maggiore stazza in quasi ogni ruolo, continuano con lucidità a distribuire efficacemente le responsabilità di tiro in attacco, mentre in difesa possono ruotare il marcatore di Ewanke (Tornese, Pillepich, Firpo) senza sovraccaricarsi di falli. Situazione che porta Varese sul-14 (45-59) a 7’07” dalla fine del quarto e costringe Gergati a chiamare timeout per tentare di fermare l’emorragia. Al rientro però subito Pillepich ruba palla, vola in contropiede e inchioda una poderosa schiacciata a due mani che sembra spazzare via le residue speranze dei varesini. Segue uno scambio vicendevole di canestri (da segnalare Ewanke che infila due bombe in rapida successione, Arduini e Volpe che con le loro penetrazioni guadagnano diversi tiri liberi) ma la distanza rimane pressoché immutata e si arriva all’inizio dell’ultimo quarto sul punteggio di 61-76.

Quarto quarto

Ultima frazione di gioco con poco da dire, con Varese davvero stanca (alla fine saranno 40 i minuti sul parquet per Ewanke e 31’19” per Volpe) e Milano che conduce con tranquillità la partita fino al suo epilogo (78-98).

Conclusione

Bella partita giocata a viso aperto dalle due formazioni, con Olimpia Milano che alla lunga fa valere la forza del collettivo e la distribuzione dei tiri (5 giocatori in doppia cifra), una difesa con intensità (soprattutto alla fine del secondo quarto e all’inizio del terzo), il maggior tonnellaggio dei suoi giocatori e il roster lungo che consente molteplici soluzioni a coach Cardelli. In ambito individuale, da segnalare l’energica ed efficace prestazione di Chaveau (17 punti) e le “clip” regalate da Nicolodi (15 punti), che ha portato un contributo di sostanza oltre che di forma. Conforama Varese, fino a che le forze (e la lucidità) lo hanno consentito, ha giocato una pallacanestro organizzata sia in difesa sia in attacco, non limitandosi a sfruttare la fisicità della sua stella Ewanke sotto canestro (27 punti per lui), ma valorizzandolo come talento a tutto tondo a corollario della squadra, nella doppia veste di terminale d’attacco anche dalla lunga distanza e di “centroboa” per attirare i raddoppi difensivi e distribuire gli scarichi sugli esterni (Volpe 13 punti, Arduini 11). Purtroppo la panchina corta e la superiorità fisica degli avversari hanno fortemente condizionato la squadra di Gergati. Partita di ritorno il 26 gennaio ad Assago.

14 su 14, Olimpia perfetta verso i play-off

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Risultati

Squadra1234T
Olimpia Milano33352423115
Here You Can7105931

Allo Sport Village di Assago testa coda nel girone di qualificazione Centro tra l’imbattuta Olimpia Milano (13P 13V) e Here You can (13P 13S). Pronostico che appare chiuso, con da una parte i padroni di casa alla ricerca della giusta concentrazione per chiudere la prima fase del campionato e qualificarsi come testa di serie numero uno per la prossima fase. Dall’altra HYC, che vuole per lo meno mettere in campo una prestazione orgogliosa per dimenticare la pesante sconfitta dell’andata (38-106).

1 quarto

La partita però scivola via fin da subito senza sorprese con Olimpia Milano che dopo due minuti di gioco si trova già a comandare per 11 a 3 e a metà del quarto per 19-3. La solita difesa tetragona di Olimpia e le sue fulminee transizioni non lasciano scampo alla truppa di coach Massimo Fiume e Celeste Baldan. Per HYC non bastano invece le volenterose penetrazioni di Fiume, sempre ben difese, e i tentativi in isolamento di Marina. Il primo quarto si chiude così sul 33-7, con Tornese assoluto dominatore sotto le plance.

2 quarto

La musica non cambia nel secondo quarto, con Milano sempre a farla da padrona, e conseguente incremento del suo vantaggio fino al 68-17 che chiude la prima metà dell’incontro. Per Olimpia da segnalare un Finazzer molto concentrato e assistman “showtime”, finalmente recuperato alla squadra dopo un fastidioso infortunio. Per HYC invece in molteplici occasioni il passaggio a liberare l’uomo sul lato debole si è rivelato impreciso e ha portato a moltiplicare le palle perse. Inoltre, troppa è la differenza a livello fisico e atletico tra le due compagini. HYC soffre la fisicità e l’atletismo dei biancorossi, caratteristiche che limitano le seconde possibilità in attacco per HYC e che invece favoriscono l’innesco di molti contropiedi per Olimpia, puntualmente concretizzati anche a causa del ritardo nel rientro della difesa ospite.

3 quarto

Alla ripresa dalla pausa lunga ci si aspetta un moto d’orgoglio da parte di HYC, ma le forze in campo sono troppo impari e Olimpia non ha nessuna intenzione di mollare la presa (con Dozio sugli scudi), anche se sul finire del quarto un leggero calo di concentrazione porta ad alcune palle perse per i padroni di casa. Quarto che si chiude sul 92-22.

4 quarto

Inizia l’ultima frazione di gioco e, dato l’esito ormai scontato del match, i biancorossi si concedono alcune giocate accademiche, mentre HYC tenta di tenere la barca a galla con alcune giocate pregevoli di Marina. L’incontro si chiude sul 115-31, con Firpo che segna il 100simo punto. Migliore realizzatore per Olimpia Riccardo Dozio con 22 punti. Per HYC a livello individuale spicca la prestazione di Marina (7 punti) per atteggiamento e tecnica.

Conclusione

Missione compiuta per Olimpia, che chiude così imbattuta il girone qualificazione Centro e, data anche la differenza canestri, si presenta come testa di serie numero 1 alla fase playoff (in programma dal 19/1, con incontri di andata e ritorno). Fase che vedrà scontrarsi in un tabellone di tipo tennistico le 8 migliori squadre dei tre gironi lombardi per decretare il campione regionale Gold U17 Eccellenza. Un elogio per HYC che, nonostante la situazione di classifica, è comunque scesa in campo con motivazione tentando in tutti i modi di mettere in difficoltà i più blasonati avversari.

Olimpia ancora imbattuta, l’Urania deve vincere per il 3° posto

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Squadra1234T
Urania Milano2022121771
Olimpia Milano2117202482

Il derby di Milano va all’Olimpia ma, come all’andata, per lungo tempo Urania mette in seria difficoltà i biancorossi. Gara infrasettimanale che si tiene in casa Urania. Questa sfida tra la prima (Olimpia) e la terza (Urania) del girone Lombardia centro meriterebbe il pubblico delle grandi occasioni ma purtroppo le presenze sugli spalti risultano contingentate per le storiche questioni di agibilità della struttura. Urania si presenta al completo (anche con alcune novità in panchina rispetto all’andata) mentre Olimpia non può schierare Forini e Tornese (indisposizione).

1 quarto

Pronti via e subito Urania fa capire che aria tira nella palestra secondaria del Palalido. Difesa aggressiva e attacco che muove la palla a velocità vorticosa. La partita resta in equilibrio fino al 4-4 poi due bombe di Vogogna e Puccia portano Olimpia a +6. Strappo che viene ricucito immediatamente da Niceforo (9 punti per lui nel primo quarto) e Cividati con tiro dalla lunga e media distanza contro i quali Olimpia non sembra trovare contromisure adeguate. Qualche palla persa di troppo per Olimpia, frutto di alcune disattenzioni ma soprattutto della difesa ad altissima intensità messa in atto dai ragazzi di Lo Storto. Nicolodi segna di furbizia 4 punti in successione ma la partita continua combattuta punto a punto fino al 20-21 che conclude il primo quarto.

2 quarto

Pausa di cui coach Cardelli approfitta per chiedere in modo molto “vocale” ai suoi ragazzi più attenzione e presenza, soprattutto in difesa. Secondo quarto che inizia quindi con un 6-3 per Olimpia che si issa fino al 23-27, ma qui si spegne la luce per i ragazzi di Cardelli. I padroni di casa piazzano in un amen un parziale di 12-0, frutto soprattutto delle bombe di Cividati e dei piazzati di Niceforo, gli Splash Brothers di Urania. Cardelli percepisce il pericolo ed è costretto (a 6’36” dalla pausa lunga) a richiamare i suoi in panchina per rinserrare le fila. Timeout che sembra balsamico per le canotte rosse di Olimpia, che rientrano sul parquet con più convinzione e precisione. Finazzer e Vogogna suonano la carica e lo strappo viene parzialmente ricucito fino al 42-38 con cui si conclude il secondo quarto. Urania che continua a giocare ad alta intensità in difesa, tenendo ritmi bassi in attacco e rientrando bene in difesa per evitare le transizioni. Olimpia che vive di fiammate ma che non riesce a dare continuità al suo gioco.

3 quarto

Al rientro dagli spogliatoi ancora Urania con un colpo di reni tenta di indirizzare la partita e si porta fino al 47-38. Qui però sembra perdere il filo dell’incontro. Diventa meno precisa in attacco e più statica in difesa. Cardelli piazza con successo Lasalandra sul temibile Cividati per esaurire la fonte del gioco (e dei punti, 15 fino ad allora quelli del numero 31 di Urania) delle canotte bianche. Lo Storto chiama timeout per arginare l’emorragia, ma sulla difesa di Urania si abbatte il tornado Vogogna, che in 1’18” mette 8 punti fino al 47-51 Olimpia. Scambio di colpi e quarto che si chiude sul 54-58.

4 quarto

Nel quarto finale non c’è più storia. Urania segna 1 punto in cinque minuti. Cividati, Valerio e Niceforo sono stremati per l’alto minutaggio e prendono tiri poco lucidi. La panchina lunga di Olimpia si fa sentire e qualunque giocatore entri in campo mette sul parquet un’intensità che i padroni di casa non hanno più. Il vantaggio di Olimpia arriva a +20 a 5’11” dalla fine (55-75). Poi Olimpia rallenta e mette il pilota automatico mentre Cividati, anche se su una gamba sola causa crampi, mette ancora qualche tiro dei suoi (saranno 29 punti in 31’ per lui alla fine). Urania si riavvicina ma Olimpia è in controllo e l’incontro finisce così sul 71-82.

Conclusioni

Partita molto combattuta per i primi tre quarti, con Urania molto abile con la sua velocità e aggressività a mettere paura ai “cugini” biancorossi. Niceforo, soprattutto nel primo quarto, e Cividati, per tutto l’incontro, hanno bombardato il canestro avversario (45 punti in due) sembrando a un certo punto immarcabili, ma la loro serata di grazia è stata anche la debolezza di Urania perché, una volta neutralizzate le due bocche da fuoco (sia per meriti della difesa Olimpia sia per stanchezza dei citati), Urania non è stata in grado di trovare vie alternative al canestro. La panchina corta (sotto i 2’ l’utilizzo di tre giocatori) ha fatto il resto.

D’altro lato, Olimpia ha iniziato l’incontro un po’ sottotono, ma ha avuto il merito di rimanere a contatto nel primo quarto e di non soccombere definitivamente nel secondo quarto dopo la spallata di Urania da 12-0. Nel seguito ha messo poi a frutto la sua maggiore tenuta atletica e mentale e la possibilità di disporre di 12 titolari ha consentito lo strappo finale. Per Olimpia, nell’ambito di una prestazione che è sempre corale, da sottolineare la prestazione di Vogogna in attacco (20 punti per lui) frutto di buoni tiri presi, di Pillepich (11 punti ma soprattutto due schiacciate e una stoppata nel primo quarto quando serviva tenere in piedi la baracca) e la difesa nel terzo quarto di Lasalandra.