Da Matilde Pollini
Risultati
| Squadra | 1 | 2 | 3 | 4 | T |
|---|---|---|---|---|---|
| U17 Olimpia Milano | 29 | 25 | 40 | 18 | 112 |
| U17 Urania Milano | 14 | 20 | 6 | 12 | 52 |
L’Armani Olimpia Milano ha imposto la propria superiorità in modo netto, travolgendo l’Urania Basket Milano con il risultato schiacciante di 112 a 52. Il margine di 66 punti testimonia una prestazione maiuscola dei padroni di casa, che hanno mostrato grande lucidità in attacco e un’ottima organizzazione di squadra. Significativa anche la percentuale dall’arco: Milano ha messo a segno 9 triple, mentre l’Urania si è fermata a 5, evidenziando una differenza sostanziale nell’efficacia offensiva.
Fin dalle prime battute si è percepito che l’inerzia della partita si sarebbe tinta rapidamente dei colori dell’Olimpia. L’avvio è stato un’autentica spallata: 29-14 il primo parziale, acceso dagli 8 punti quasi consecutivi di Farid Compaore, che ha infiammato il pubblico con un impatto immediato e travolgente. L’Urania ha provato a restare a contatto grazie alla personalità di Ettore Costantini, uno dei pochi a non arrendersi, ma era chiaro che la serata avrebbe preso una direzione ben precisa.
L’Olimpia ha continuato a macinare gioco con un ritmo asfissiante, costruendo vantaggio possesso dopo possesso. Il margine si è dilatato fino al 54-34 dell’intervallo, complice anche l’energia portata da chi usciva dalla panchina, come Virgilio Firpo, capace di aggiungere 5 punti preziosi e di mantenere intatta l’intensità del gruppo.
Il momento decisivo, però, arriva al rientro dagli spogliatoi: la musica cambia e l’Urania si trova investita da un’ondata biancorossa impossibile da contenere. L’Olimpia mette in campo una ferocia difensiva e offensiva che genera un parziale spietato, 40 a 6, trasformando il tabellone in un eloquente 94-40. In questa fase brilla Jacopo Vogogna, autore di 8 punti che si inseriscono in un contesto di dominio totale, con l’Urania incapace di trovare varchi, ritmo o soluzioni efficaci.
Da lì in avanti la partita scivola verso il suo epilogo naturale: Milano gestisce senza cali di tensione, continuando a mostrare un basket fluido, maturo e profondamente corale. Un ultimo lampo di Costantini prova a mantenere accesa la dignità dell’Urania, ma il divario è ormai incolmabile. La sirena chiude la partita sul 112-52, una sentenza che racconta più delle parole la distanza tra le due squadre in questa serata.
